Never Ending Season: l’intervista a Francesco Mecucci

Francesco Mecucci del blog Never Ending Season al Madison Square Garden

Ciao Francesco, sei un giornalista professionista e scrivi tra l’altro per NBA Religion e Basketinside. Quando è nata la passione per il giornalismo sportivo?

Ho iniziato a lavorare nel giornalismo nel 2002, a vent’anni, collaborando con testate locali. Seguivo soprattutto il basket minore nel Lazio e la serie A femminile. La passione per lo sport invece è nata da bambino: oltre a praticare basket, leggevo sempre i giornali sportivi, ricopiavo risultati e classifiche, mi divertivo a inventare campionati e tornei, con squadre vere o di fantasia, che poi simulavo in tanti modi. Crescendo, ho scoperto di avere talento nella scrittura e allora ho provato unire le due cose, anche se per diventare giornalista non basta solo saper scrivere bene. Nel corso della mia carriera, ho fatto parecchia gavetta e mi sono occupato (e mi occupo tuttora) di altri settori, ma fare il giornalista sportivo ad alto livello è un sogno che spero prima o poi di realizzare. E per cui mi sto impegnando ogni giorno. NBA Religion e Basketinside sono due siti portati avanti da ragazzi con enorme passione e che ti danno buona visibilità, però per me, purtroppo, è puro volontariato.

Francesco Mecucci e la pallacanestro

Sei appassionato di basket da molti anni, quali giocatori ti hanno ispirato?

Su tutti, Kobe Bryant. Aveva solo quattro anni più di me, perciò è stato una presenza fissa. La sua perdita è incommensurabile, non solo per il basket: era una persona di spessore in grado di ottenere risultati in qualsiasi ambito, infatti amo ricordarlo con il premio Oscar in mano. Subito a ruota metto Michael Jordan, con cui ho iniziato a seguire la NBA: la stagione 1997-98, quella di “The Last Dance”, ha segnato un’epoca. Quindi Dirk Nowitzki, per la grande costanza e determinazione nel fare tutto ciò che ha fatto.

Poi mi hanno entusiasmato giocatori “di nicchia” come J.J. Barea, Kyle Korver, Shawn Marion, l’australiano Shane Heal. Oggi in NBA stimo molto Damian Lillard e C.J. McCollum. In Italia ho seguito a lungo le “minors” e andavo matto per gente come Marco Lokar, Pippo Frascolla, Nicola Minessi, Maria Valeria Ferraretti. Come vedi, ho citato molto gli anni ’90: non sono un nostalgico, il fatto è che è stato proprio un gran decennio!

Francesco Mecucci del blog Never Ending Season al Barclays Center

Se potessi scegliere di intervistare un personaggio della pallacanestro internazionale, chi sceglieresti e perché?

D’istinto ti dico Larry Bird e Steve Kerr, personaggi che sono riusciti a ricoprire ruoli diversi: giocatori, allenatori, dirigenti. Sarebbe estremamente interessante scavare in quei dettagli della loro mentalità che spiegano come abbiano fatto. Tra i giocatori di oggi, parlerei volentieri con Jaylen Brown e C.J. McCollum, quest’ultimo laureato in giornalismo, insomma persone con cui si possa andare oltre il basket. O magari con LeBron James sui suoi progetti extra-sportivi. In generale intervisterei chiunque abbia qualcosa da raccontare sull’America e, tra gli italiani, chiunque abbia esperienza diretta di NBA e college.

Never Ending Season: l’ispirazione e il blog

Hai lanciato “Never Ending Season“, un blog dedicato a cultura, lifestyle e storie legate al mondo del basket. Come è nato questo progetto?

Never Ending Season nasce dall’idea di avere un mio spazio in cui parlare di tutto ciò che ruota intorno al basket. Sono esclusi però commenti di partite e analisi tecnico-statistiche, perché abbondano un po’ ovunque. Voglio invece raccontare le connessioni tra basket e cinema, design, arte, musica, letteratura, cultura pop, media, architettura, più qualche momento di storytelling. Ma non è comunque lo storytelling il fine ultimo del blog. Hai presente tutte quelle curiosità “flash” che nelle riviste specializzate, di ogni genere, affollano le pagine iniziali e finali? Ecco, Never Ending Season vuole approfondire quegli aspetti là e sostenere il ruolo importante della pallacanestro nella società contemporanea.

Francesco Mecucci del blog Never Ending Season e la sede del New York Times

Nel tuo blog, consigli libri e film a tema cestistico: quali sono un film e una biografia a cui sei legato?

Per quanto riguarda i film, sono molto legato a “He got game” di Spike Lee, con Denzel Washington e Ray Allen, uscito nel 1998, un grande atto d’amore per il basket. Inoltre non dimenticherei il classico “Hoosiers – Colpo vincente” e un film passato un po’ sotto traccia, “Rebound”, sulla vita di Earl “Goat” Manigault. Come libro, e qui la scelta si fa difficilissima perché sono un divoratore di libri sul basket, per me “Basket & Zen” di Phil Jackson è una pietra miliare e “Showboat, la vita di Kobe Bryant” di Roland Lazenby è, come si suol dire, tanta roba. Tuttavia mi piace pensare che il libro più bello sarà sempre il prossimo che leggerò.

E a proposito di libri sul basket, ho dedicato un articolo a “Basketball R-Evolution” di Flavio Tranquillo

 

Chiara Mezzini
chiaramezzini@gmail.com
No Comments

Post A Comment