Under 35: Dario Ferretti CEO e Co-Founder di Pick-Roll

 

Dario Ferretti CEO e Co-Founder Pick-Roll

1) Ciao Dario, sei un grande appassionato di basket, quando è nato l’amore per questo sport?

Ciao Chiara! L’amore è scoccato all’età di 8 anni. La società di calcio dove giocavo con i miei amici aveva appena chiuso i battenti, molti di loro si sono iscritti con altre squadre che erano distanti da casa mia e quindi “decisi” di non continuare. Quell’anno a scuola avevano montato un canestro in giardino e non ci giocava mai nessuno, un giorno così decisi di provare a fare qualche tiro. Da lì, la scintilla!
Chiesi a mia madre di trovarmi una squadra di minibasket e ne trovò una esattamente sotto casa. Un aneddoto che mi fa piacere sempre ricordare, è il fatto che tutti i miei compagni di classe avevano l’album delle figurine dei Calciatori. Io ero l’unico a fare quello delle Card NBA, che ancora oggi custodisco gelosamente a casa 🙂

2) CEO e Co-Founder dell’App Pick-Roll, una community per tutti gli amanti dei playground, come è nata l’idea di realizzare questo progetto?

L’idea nasce da un’esigenza. Vivendo a Roma, a differenza di altre città, c’è sempre la difficoltà di trovare un campetto dove andare a giocare e soprattutto trovarne uno frequentato. Anche quando si va in vacanza, per noi malati di basket fare due tiri “in trasferta” è fondamentale, e se non si conosce niente e nessuno è complicato trovare un tabellone e un canestro.
Così è nato Pick-Roll, prima come un sito molto “basic” per poi diventare una vera e propria startup.

Dario e Pick-Roll App

3) Ipotizziamo che io sia un nuovo utente e mi voglia iscrivere a Pick-Roll, come funziona la vostra app?

L’APP è una mappa dove trovare campetti, palestre, palasport e negozi specializzati. Chiunque può aggiungere playground con le proprie caratteristiche (numeri ferri, retine, linee, etc…) e organizzare partitelle per far sapere a tutta la community che ci sarà una partitella quel giorno a quell’ora su quel campetto. Pick-Roll rivoluziona l’incontro con la “Valutazione” post-partita e introduce sul campo la funzionalità “Fama” consentendo esclusivamente ai giocatori che effettuano check-in di assegnarsi un punteggio secondo parametri specifici e di attribuire una misura dell’affidabilità e rispettabilità dell’avversario determinando il valore della sua fama, quella conquistata sul campo.

4) Che significato hanno i playground nella tua vita?

Ognuno di noi ha proprie esperienze e fatti di vita vissuta, ed ognuno ha delle boe di salvataggio, per me sono stati i playground. Quando le cose non andavano bene, mi sono sempre “rifugiato” on court creandomi la mia famiglia da strada.

5) Un playground che è entrato nel tuo cuore e uno che vorresti assolutamente visitare?

Il playground che considero “casa” è di una chiesa di Roma (S. Alberto Magno), anche se non abito più in quella zona ci passo spesso per lavoro e la voglia di fermarmi a fare due tiri lì dove sono cresciuto è sempre enorme. Mentre il mio sogno era visitare Rucker Park, desiderio realizzato qualche anno fa dove appena atterrato a New York è stata la prima tappa. Brividi che ancora adesso faccio fatica a spiegarvi, ma sicuramente tu lo capisci 🙂

Holcombe Rucker Park, Harlem

A proposito di playground, Andrea Fanzini fondatore di DKB Darwin Knew Basketball, ha raccontato la sua storia nella rubrica Under 35 

Chiara Mezzini
chiaramezzini@gmail.com
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