24 Dic Fabieke, basket e arte a Bologna
Fabieke, alias Fabio Del Monte, è un artista nato a Bologna nel 1987.
La cultura hip-hop ha influenzato gli anni della sua adolescenza fino a entrare in contatto con altri ragazzi con cui condivideva la passione per l’arte. La sua prima opera è del 2006, da quel momento si sono susseguite altre collaborazioni, oltre alla partecipazione a concorsi.
Nel 2014 ha realizzato il primo graffito a Berlino e in seguito è stato invitato al “Meeting of Styles” di Magdeburg in Germania.
Ha partecipato alla trasmissione televisiva “Chick Chat” ed è stato intervistato su riviste come “DolceVita” e “StreetArtAttack”. Nel corso degli anni, è comparso su quotidiani come “Il Corriere della Sera”, “la Repubblica”, “la Stampa”, “il Resto del Carlino”, “Eurosport”, “TuttoSport” e “la Gazzetta dello Sport”.
1. Ciao Fabio, partiamo dall’inizio, quando nasce la passione per l’arte?
La mia passione per l’arte è nata in seguito a quella per i graffiti, poiché questi mi hanno avvicinato al mondo dell’arte. Inizialmente la studiavo a scuola, ma erano altre le materie che mi affascinavano maggiormente.
2. Come ti sei avvicinato al mondo della street art?
Mi sono avvicinato al mondo dei graffiti perché spesso mi capitava che nell’andare a scuola, vedessi comparire sui muri disegni che fino al giorno prima non c’erano e questo mi stregava tantissimo, così un giorno ho deciso di provarci anche io e (purtroppo per voi) eccomi qua.
3. C’è un artista a cui ti ispiri o che è stato importante per la tua formazione?
Oggi come oggi non mi ispiro a nessuno ma ci sono tantissimi writer che stimo e rispetto. Quello più importante per me è stato Med, poiché erano tutti suoi i graffiti che vedevo sparsi per Castel Maggiore, quindi è solo colpa sua se ho iniziato.
4. Hai realizzato molte opere legate al mondo dello sport, nella provincia di Bologna. Il murales del Piva Playground di Budrio, per esempio, è un omaggio a icone dello sport come Bebe Vio, Alex Zanardi e Kevin Garnett. Com’è nata l’idea di questo progetto?
Quel graffito ha preso forma grazie a 2 progetti. Il primo è stato quando i ragazzi del Piva’s Playground mi hanno contattato per dedicare il graffito al loro amico scomparso, che vedeva come soggetto Kevin Garnett, ovvero l’idolo di Piva. Il secondo invece è nato l’anno successivo poiché, euforici dalla riuscita del disegno, abbiamo voluto continuare a decorare la parete e abbiamo scelto gli altri atleti da riprodurre a fianco a KG.
5. Il basket è uno dei temi delle tue opere, quali giocatori hanno avuto un significato particolare per te e la tua arte?
I giocatori di basket che hanno avuto maggior impatto sulla mia vita sono 2: tra quelli passati per Bologna sicuramente c’è Danilovic su tutti, mentre oltreoceano, beh risulterò un po’ banale ma sicuramente Michael Jeffrey difatti di lui ho già fatto decine di graffiti e ne farei altri cento senza alcun problema.
Vi lascio qui la storia di Piskv, un visual artist, appassionato di street art.
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