16 Ott La street art di Piskv e il murales di Kobe a Roma
Nato in Puglia, ma di base a Roma, Piskv è un architetto e visual artist, appassionato di street art. Laureato in Progettazione Architettonica a Roma nel 2017, recentemente ha realizzato il Murales per Kobe al Palatellene di Roma. Gli ho fatto alcune domande sulla sua carriera, le opere e la sua fonte di ispirazione.
1) Francesco Persichella in arte Piskv, quando e com’è nata la passione per la street art?
La passione per la street art è nata lentamente, grazie a una serie di conoscenze. Sono appassionato di arte da sempre e sono stato un autodidatta. Studiando architettura a Roma sono entrato in contatto con una serie di artisti che lavorano nel mondo urbano, legati alla street art.
In generale l’architettura intesa come urbanistica si relaziona al mondo della street art.
2) Hai realizzato opere su tante tematiche e hai omaggiato personaggio del mondo dello spettacolo e sportivo. Quali opere hanno avuto un significato particolare per te?
Non mi lego particolarmente alle mie opere, ogni opera vive nella sua epoca e nel suo contesto. Quindi non mi affeziono alle singole opere. Ci sono lavori però che apprezzo più di altri. Uno ad esempio, è il ritratto di Giorgio Morandi a Tor Sapienza 2 una delle prime opere geometriche che ho realizzato e altri lavori sul filone pop come il ritratto di Alberto Sordi o Bombolo.
3) Qual è un artista o un personaggio a cui ti ispiri?
Un artista che ho sempre osservato è Jean-Michel Basquiat che è stato importante per la mia formazione. È un artista contemporaneo degli anni ’70 e ’80 che oltre a dipingere, scriveva. Mi lascio ispirare dall’arte che mi circonda e mi piace osservare altre tecniche e altri artisti. Un altro ad esempio è Tadaomi Shibuya, artista della street art giapponese. Ha un linguaggio simile al mio, schematico e geometrico. Da lui ho preso parte della mia ricerca artistica, lo osservo molto.
4) Com’è nato il progetto dell’opera di Kobe al Palatellene di Roma?
Sono da sempre appassionato di sport e ho giocato a basket. Ho voluto realizzare un tributo a Kobe dopo il tragico incidente di gennaio e farlo a Roma, dove vivo. Mi sono messo alla ricerca di una parete dove poter realizzare l’opera. Grazie a un amico giornalista ho avuto il contatto della Virtus per il Palatellene dove si allena. È un progetto che ho autofinanziato. Dopo aver chiesto l’autorizzazione e hanno accolto la mia proposta. Ho iniziato a marzo, ma sono stato bloccato dal lockdown e ho ripreso a settembre.
Ho voluto fare un tributo a Kobe che ho sempre seguito, come giocatore dai tempi in cui giocava fino al ritiro. La sua motivazione a fare meglio, la vita in Italia, il fatto che fosse vicino alla nostra cultura, mi hanno fatto innamorare del personaggio. Mi ha fatto piacere farlo e regalarlo a Roma affinché la città tributasse un murales a Kobe. Ci sono quasi 300 opere nel mondo dedicate a lui e ogni giorno ne arrivano di nuove. Questa opera ha avuto riscontro negli Stati Uniti.
Nel giorno del compleanno di Kobe, Bleacher Report ha pubblicato un video con una selezione di murales dedicati a lui. Nel video è comparsa la mia opera e quella di Jorit a Napoli. Oltre a questo, la pagina Instagram Kobe Murals che raccoglie le opere dedicate a lui nel mondo, mi ha contattato per pubblicare i miei contenuti.
luigi cozza
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Luigi Cozza
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Posted at 17:59h, 25 DicembreGrazie mille! Certamente