Under 35: Nba Sandbox Podcast

Nba Sandbox Podcast, il “dietro alle quinte”

1) Ciao ragazzi, siete gli ideatori di NBA Sandbox Podcast, partiamo dal nome, chi ha avuto l’idea?

La leggenda narra che la scelta del nome sia stata merito di un lampo, di una trovata frutto del lavoro di squadra e della cooperazione tra i sei membri, vero punto di forza di questo podcast. Scegliere il nome è stato più difficile che sopportarci. Dopo svariate sessioni casuali di brainstorming fallimentare arriva Pozz con una cosa che sa solo lui ma suona bene e il gruppo dà l’ok, quasi per sfinimento.

Ma svelato l’arcano, qual è il significato di questa parola?

“Sandbox è un termine ormai di moda nel mondo tech, che ha preso spunto dalla zona recintata in cui giocano i bambini piccoli”. Queste le parole dello stesso Pozz fornite per l’occasione. Io personalmente, Dreik, ne scopro il significato solo ora a distanza di due anni. Ma proseguiamo con la spiegazione (musica di Super Quark maestro): sostanzialmente il sandbox rappresenta un luogo in cui poter fare e dire quello che si vuole senza preoccuparsi delle conseguenze.
In più nessuno sceglierebbe mai un nome impronunciabile, senza un vero legame con l’italiano e totalmente slegato dal mondo del basket per iniziare un podcast sulla NBA.

Potete ascoltarvi gli ultimi episodi del podcast, cliccando qui

La storia del podcast

2) Quando nasce il vostro programma?

Difficile rispondere a questa domanda in modo preciso e puntuale perché trovare il vero giorno x (ics) sarebbe riduttivo. Siamo amici da una vita e abbiamo condiviso di tutto, dalle trasferte dei campionati minors alle partite di playoff Nba tifando chi questa e chi quell’altra squadra. A questo gruppo si è aggiunto un vecchio lupo solitario in fuga dalle responsabilità dei suoi anni ed in cerca di una seconda giovinezza. Nba Sandbox è quindi la naturale trasposizione mediatica delle chiacchierate e delle litigate a sfondo cestistico già ampiamente presenti nelle nostre vite. Il natale 2018 vede l’inizio ufficiale con la pubblicazione del primo episodio. Il resto è storia.

3) Perché NBA Sandbox Podcast, non è il solito podcast di pallacanestro?

Se siete arrivati a questa, terza, domanda, avete già capito perché siamo differenti. Prendersi sul serio mai. Il clima per chi ascolta è assolutamente informale e deve mettere a proprio agio l’ascoltatore. Ascoltatore che ipotizziamo essere come noi, ovvero un appassionato che ha voglia di parlare di Nba senza dover per forza avere una spiegazione giornalistica o statistica del perché John Wall non sappia scendere dal proprio letto. Nba Sandbox è questo. È il tuo tavolo preferito nella tua birreria preferita, in cui davanti ai tuoi amici di sempre puoi chiacchierare a ruota libera dello sport più bello e fascinoso al mondo.

Il presente e il futuro

 

La crew di Nba Sandbox Podcast

4) Come si sta evolvendo il format nel tempo?

Basta guardarsi un secondo indietro per vedere quanta strada è stata fatta dai primi, timidi tentativi di parlare davanti a questo benedetto microfono. Il podcast sta crescendo con noi nella costante consapevolezza di voler offrire un prodotto che intrattenga in primis noi sei. Solo così possiamo essere sicuri che chi ci ascolta possa apprezzare o deprecare quella che è la nostra vera essenza. Senza filtri. Le idee di sviluppo sono tante e passano dall’inserimento di nuovi argomenti, al coinvolgimento di ospiti ed opinionisti di realtà esterne. Il tutto senza dimenticare la partecipazione ad eventi dal vivo che, con l’avvento di questa pandemia globale sono leggermente passati di moda. Questo passo è e sarà importante per poter avere un contatto diretto con la community, vero valore aggiunto del nostro lavoro.

5) 5 buoni motivi per convincere chi ancora non vi conosce, a seguirvi

Ne abbiamo 6 onestamente. Lollo, Ricky, Jokke, Silve, Pozz e Dreik ti accompagneranno per questa e le prossime stagioni Nba analizzando nel dettaglio ogni evento e azione. No non è vero! Non analizzeremo nulla. Come avrai capito ci faremo semplicemente quattro risate in tua compagnia su tutto ciò che questo folle mondo ha da offrire.
Citando il saggio Jokke “Testosterone, permalosità, sempre fuori luogo, un disprezzo per la monotonia moderna, una non celata propensione per l’alcolismo. E questo è solo Dreik, poi ci sono altri cinque scappati di casa che tutto dovrebbero fare tranne che dare voce alle loro opinioni in pubblico.”

Date un’occhiata alla storia di un altro protagonista della rubrica Under 35: Dario Ferretti di Pick-Roll

Chiara Mezzini
chiaramezzini@gmail.com
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